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Lancia Appia Camioncino 1954 - Elegante anche in abito da lavoro

Vedere una Lancia in abito da lavoro fa lo stesso effetto di vedere la Duchessa di York lavorare in un autolavaggio; sarà l’aura che circonda il Marchio, ma è difficile associare una Lancia a un mezzo da lavoro o a un furgoncino commerciale. É appena il caso di ricordare che l’Appia era un’automobile di alto rango, pur rimanendo nella classe di cilindrata appena superiore al litro e che la berlina conferiva al proprietario un grado di distinzione oggi difficilmente immaginabile. Impeccabilmente costruita e rifinita con materiali di altissima qualità (leggendario è divenuto il panno che ne ricopriva gli interni), rappresentava un invidiato bozzolo per viaggi all’insegna del silenzio e del comfort. Per non parlare poi delle versioni derivate: dalla Coupé di Pinifarina alla Sport di Zagato fino alle Lusso e Cabriolet di Vignale, era una gara tesa alla maggiore raffinatezza possibile, caratteristica che accomunava le vetture ai loro acquirenti.
Questa sorta di pregiudizio che vuole le Lancia Appia come auto prettamente signorili non ha una vera ragion d’essere dato che è noto come, nel secondo dopoguerra, la Lancia aveva predisposto le versioni commerciali già per l’Ardea, intendendo porsi in concorrenza con la Fiat in ogni nicchia di mercato per disputarsi la potenziale clientela con prodotti magari un poco più cari, ma di riconosciuta qualità...

 

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Le inquadrature di questa pagina evidenziano efficaciemente quanto espresso nel testo a proposito della "simpatia" del veicolo ed anche della sua permanenza in servizio attivo come si evince dal rivestimento del cassone vissuto come si conviene ad un lavoratore.

 

Articolo completo su epocAuto di DICEMBRE 2023 a firma di Vittorio Falzoni Gallerani

 

 

 epocauto 5 2023

  

 

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