Edizioni C&C - PANDA "30" - epocauto di settembre

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La Panda 30 con il motore bicilindrico raffreddato ad aria di 750 cc si riconosce a vista perché ha la calandra con le griglie a destra. La Panda 45 invece le ha a sinistra per le diverse esigenze del raffreddamento ad acqua.

PANDA 30 - L'essenza della modernità

La Fiat Panda ha inaugurato gli anni Ottanta con una ventata di rinnovamento stilistico votato alla funzionalità. La versione “30” con motore bicilindrico e allestimento base rappresenta la vera anima di vettura minimalista.

È stata sufficiente la prima apparizione in anteprima mondiale al Salone di Ginevra del 1980 per decretare l’immediato consenso e il successo commerciale. La Fiat Panda si è già conquistata un posto d’onore tra le più significative utilitarie del Lingotto, insieme a 500 “Topolino” e alla Nuova 500. La Panda della prima epoca, poi, rappresenta una vera icona dell’industrial design italiano, realizzata dalla stessa Italdesign di Giorgetto Giugiaro.
Quanta strada ha fatto questa piccola utilitaria, eppure all’epoca non furono molti a credere in quel progetto siglato 141. Negli anni Settanta, la gamma delle piccole Fiat era composta dalla 126 e dalla 127. Al Lingotto, a partire dal 1976, era già allo studio una nuova vettura da inserire fra questi due modelli: spartana ma spaziosa, semplice ed economica da costruire (i cristalli laterali sono intercambiabili, così come i due sedili anteriori) ma che evidenziasse un tocco di modernità per ammaliare anche il pubblico più sofisticato e soprattutto le donne.
Il risultato finale ha centrato in pieno gli obiettivi e la prima Panda ha superato le più rosee aspettative...

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Nella vista da dietro 30 si riconosce dall’assenza del tergilunotto che invece c’è nella 45 ed è presente come accessorio aftermarket nell’esemplare fotografato.

Articolo completo su epocAuto di SETTEMBRE 2023 a firma di Giacomo Guiscardi